Uso responsabile degli antibiotici

In concomitanza con la Settimana Mondiale di Sensibilizzazione all’Uso Responsabile degli Antibiotici (16-22 novembre 2015) promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e con la Giornata Europea degli Antibiotici (18 novembre 2015) promossa dal Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (ECDC), l’Agenzia Italiana del Farmaco ha rilanciato la campagna di comunicazione sul corretto uso di questa importante classe di farmaci. “Senza regole gli Antibiotici non funzionano”, questo il titolo dell’iniziativa che mira a sensibilizzare cittadini e operatori sanitari a un ricorso prudente e razionale agli antibiotici e a diffondere maggiore consapevolezza sul crescente fenomeno dell’antibiotico-resistenza. È sufficiente seguire poche ma fondamentali regole per far sì che gli antibiotici costituiscano davvero una difesa di salute pubblica efficace e soprattutto perché continuino a esserlo anche in un prossimo futuro. Prendere gli antibiotici solo quando necessario e dietro prescrizione del proprio medico; non assumerli per curare infezioni virali, influenza e raffreddori; seguire sempre scrupolosamente dosi e tempi della terapia per non inficiarne gli effetti. Semplici indicazioni che possono fare la differenza. Un utilizzo improprio, infatti, può favorire lo sviluppo di batteri resistenti alle cure e mettere a rischio la salute della collettività.

L’Italia è il quinto Paese al mondo per consumo di antibiotici, secondo le stime riferite al 2013 dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD) e anche i dati OsMed del 2014 confermano un uso inappropriato, in particolare nella cura delle infezioni delle vie respiratorie e dell’influenza. Sono le regioni del Sud a far registrare consumi e spesa maggiori e in generale le donne assumono più antibiotici degli uomini, con un picco nella fascia 66-75 anni. Tuttavia, negli ultimi anni i consumi e la spesa hanno subito una leggera flessione e questo induce a ritenere che la modifica di comportamenti non corretti possa passare anche attraverso iniziative di comunicazione come quelle che l’AIFA ormai realizza a livello nazionale da qualche anno.

Un piano d’azione globale, per affrontare il crescente problema della resistenza agli antibiotici e ad altri farmaci antimicrobici, è stato approvato dall’OMS durante la 68° Assemblea Mondiale della Sanità e si propone di migliorare la comprensione della resistenza agli agenti antimicrobici attraverso efficaci percorsi di comunicazione, di educazione e di formazione. I risultati di un’indagine condotta proprio dall’OMS in diversi Paesi del mondo hanno evidenziato, infatti, come il fenomeno dell’antibiotico-resistenza non sia ben compreso e quanto l’informazione sia necessaria per colmare questo gap. Basti pensare che i tre quarti degli intervistati hanno dichiarato che l’antibiotico-resistenza è un fenomeno di resistenza del corpo umano agli antibiotici, mentre è la resistenza dei batteri ad essere debellati dagli antimicrobici.

L’AIFA, unitamente all’impegno nello sviluppo di nuovi antibiotici, è convinta che l’efficacia della comunicazione e la correttezza dell’informazione rappresentino una vera responsabilità per le Istituzioni per la promozione e la tutela della salute dei pazienti. Per questo motivo già dal 2008 ha promosso delle campagne di comunicazione incentrate sul tema del corretto uso degli antibiotici che hanno fatto registrare nelle diverse edizioni una diminuzione dei consumi, con conseguente contrazione della spesa farmaceutica a vantaggio sia della salute pubblica sia della sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.

Visita la sezione del sito AIFA dedicata alla campagna di comunicazione sul corretto uso degli antibiotici




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *