Alcuni consigli di alimentazione

La consapevolezza che il nostro stile di vita e le nostre abitudini alimentari abbiano effetti positivi o negativi sulla salute e il nostro benessere è un concetto che sta sempre più prendendo piede e di cui sempre più persone si fanno consapevoli.

In questa visione e approccio globale alla salute, sempre più pazienti mi chiedono se le loro scelte alimentari possono aiutare il benessere del cavo orale.

La risposta è sì!

In questo blog voglio soffermarmi in particolare sulle abrasioni dello smalto.

L’erosione dello smalto è un processo che porta all’irreversibile perdita dello smalto ( la sostanza bianca e luminosa sulla superficie dei denti).

Il ruolo di una dieta ricca di sostanze acide nello sviluppo dell’usura dentale è sempre di più oggetto di studio. Due recenti revisioni sistematiche hanno confermato che il consumo di bevande gassate è associato all’usura dei denti, mentre per quanto riguarda altri alimenti e bevande acide i dati di letteratura sono ancora controversi, anche se l’uso eccessivo di caramelle acide sembra trovare una corrispondenza positiva(Li, 2012; Salas, 2014).

Inoltre, finora non molta attenzione si è prestata ad altre importanti caratteristiche della dieta, come i tempi e la durata dell’esposizione dei denti alle sostanze o alle bevande acide.

È altresì importante considerare che:

  • la dieta dei pasti principali generalmente è mista (contenente alimenti acidi ma anche basici che fungono da agenti tampone);
  • la quantità e la qualità del flusso salivare stimolato durante il pasto gioca un ruolo importante nel tamponamento degli acidi.

Un recente studio caso-controllo, per esempio, ha rilevato che il consumo di frutta acida tra i pasti è associato all’erosione dei denti, mentre il consumo di frutta durante il pasto non lo è, e che l’assunzione di bevande acide è associata all’usura dei denti indipendentemente dal tempo di consumo (O’Toole, 2017).

Alcuni studi trasversali hanno, infine, riportato che l’assunzione di bevande acide prima di coricarsi è maggiormente associata all’erosione dentale.

Il consumo di bevande analcoliche gassate durante i pasti, da diversi studi, sembra essere l’unico fattore costantemente associato all’usura dei denti, indipendentemente che si parli di pasti veri e propri o di spuntini.

Tale ambiente acido, oltre all’usura dei denti e a un impoverimento nel tempo dello smalto dentale, in pazienti cariorecettivi,  potrebbero ulteriormente favorire l’insorgere di tale patologia.

Se questo discorso è valido per tutti , una popolazioni di pazienti deve essere considerata con maggiore attenzione:

I pazienti celiaci.

I pazienti con malattia celiaca (CD) possono essere affetti da disturbi della bocca e dei denti, che sono influenzati dalla loro dieta priva di glutine. Una ricerca( Tooth Wear Is Frequent in Adult Patients with Celiac Disease. Amato M, Zingone F, Caggiano M, Iovino P, Bucci C, Ciacci C)  condotta su 49 pazienti celiaci in regime di dieta priva di glutine (età al test 31.8 ± 11.58, tempo su GFD 8.73 ± 7.7)  in confronto a 51 volontari sani (età al test di 30.5 ± 8.7) ha evidenziato come la stomatite aftosa ricorrente fosse presente in 26 pazienti (53,0%) e in 13 (25,5%) controlli (p = 0,005); disturbi dello smalto dentale sono stati segnalati in 7 pazienti (14,3%) e in 0 controlli (p = 0,002). E’ stata riscontrata un’usura dei denti non specifica, caratterizzata dalla perdita del tessuto mineralizzato dei denti, in 9 pazienti (18,3%) e in 3 (5,9%) controlli (p = 0,05). Le conclusioni rilevavano come la stomatite aftosa ricorrente e l’ipoplasia dello smalto sono “indicatori di rischio” che possono suggerire che un individuo ha un CD e che vanno monitorati nel tempo.

L’ipoplasia dello smalto nella dentizione permanente è solitamente bilaterale, simmetrica, più frequente sugli incisivi centrali, superiore laterale e inferiore, le cuspidi dei primi molari e canini e pre-molari. Ad oggi, la patogenesi dei difetti dello smalto in CD non ha avuto una chiara spiegazione. L’ipotesi più accreditata è che il danno sia l’effetto della scarsa mineralizzazione causata dal malassorbimento di calcio, fosfato e vitamina D. La bassa concentrazione di calcio causata dal malassorbimento intestinale e osservata nei pazienti durante lo sviluppo dei denti è infatti coinvolta nello sviluppo dell’ipoplasia dello smalto.

Tuttavia, non è possibile escludere una diversa genesi immunitaria o genetica delle lesioni. I linfociti T possono avere un ruolo nell’attaccare lo smalto e potrebbe esserci un’associazione tra gli effetti dello smalto dentale e l’aplotipo HLA-DR3 anche nella popolazione generale. Al contrario, il fenotipo DR5-DR7 è stato associato alla protezione dal danno allo smalto, spiegando perché non tutti i pazienti con CD soffrono di ipoplasia dello smalto.

Tutti gli studi e le osservazioni riportate sono da considerarsi dei work-in-progress a causa dei campioni limitati e ulteriori studi sono necessari; tuttavia sono indici e campanelli di allarme. Piccole attenzioni che vale la pena tenere presente.

La visita periodica dal dentista aiuta a monitorare la salute del cavo orale e della persona in generale.

Dott.ssa Sara Ragazzini




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